Cosa vedere a Terre Roveresche : arte, enogastronomia e borghi

Itinerario di Terre Roveresche

Cosa vedere a Terre Roveresche : arte, enogastronomia e borghi

Scoprite con noi cosa vedere nel comune marchigiano di Terre Roveresche, visitando i borghi di Piagge, di Orciano e di Barchi.

 

Il secondo murales più lungo d’Europa

Terre Roveresche è un comune nato nel 2017 dalla fusione dei comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro. Terre Roveresche, offre ben 4 castelli, arte, enogastronomia e meravigliosi borghi da visitare tra la valle del Metauro e del Cesano. La nostra prima tappa è Cerbara, una frazione del comune di Piagge. A Cerbara si trova il secondo murales più lungo d’Europa, La Battaglia sul Metauro. Questo murales lungo oltre 117 metri per 3 metri di altezza è stato dipinto dall’artista Natale Patrizi, conosciuto da tutti come Agrà. Per realizzare questo capolavoro Agrà ha lavorato per un anno intero, praticamente tutto il 2020.


Murale di Agrà

La tecnica con cui è stata realizzata è molto particolare, è praticamente un affresco sul muro, in cui le crepe del muro sono state utilizzate proprio come parte integrante dei soggetti riprodotti sul murale. Il muro su cui Agrà ha dipinto questo murale, a fianco del canale, è stato scelto appositamente da lui, in quanto ritiene che il muro gli abbia parlato. Il murale parla per l’appunto della Battaglia sul Metauro, come si evince dal nome stesso. Questa battaglia è stata una battaglia molto importante per l’umanità. Si è svolta nel 207 a.c. dall’esercito di Asdrubale contro l’esercito romano. I romani riuscirono a sconfiggere Asdrubale proprio sulle rive del Metauro, impedendo così ad Asdrubale ed al suo esercito di marciare su Roma di conquistarla.


Murale di Agrà

 

Azienda agricola Deidda

Dopo aver ammirato il capolavoro di Agrà, ci è venuto un certo languorino e quindi andiamo a rifocillarci all’azienda agricola Deidda, dove lo stesso Agrà era solito degustare formaggi di loro produzione. In questa azienda viene prodotta anche la Casciotta di Urbino, il formaggio preferito da Michelangelo. Molto interessante la visita all’azienda agricola dove è possibile ammirare la produzione di quelli che saranno i formaggi che andremo ad assaggiare. Pensate che nell’azienda si trovano ben 410 pecore. Un saluto alle pecore e via verso la sala della mungitura. Il latte appena munto viene poi portato nel caseificio.


Azienda agricola Deidda

Una volta portato a 35 gradi, viene aggiunto del caglio di vitello al latte e fatto riposare. Successivamente il caglio viene rotto in piccoli pezzi fino a renderlo omogeneo, viene fatto nuovamente riposare e poi messo in forma. Viene poi spremuto dal siero, viene salato, fatto riposare nuovamente e risalato. Dopodiché il sale viene lavato, e la forma è così pronta per l’inizio della stagionatura. Durante il periodo della stagionatura la forma viene lavata con acqua tiepida ogni 15 giorni circa, per eliminare il siero in eccesso, fino a quando la produzione di siero cessa ed il formaggio può continuare la sua stagionatura.


Formaggi da Azienda Agricola Deidda

 

Azienda agraria Guerrieri

A Piagge troviamo anche l’azienda agraria Guerrieri, che prosegue la sua attività da ben 5 generazioni. L’attività principale è quella vitivinicola, cerealicola e olivicola. Il fiore all’occhiello è il vigneto sperimentale dove si trovano 23 diverse varietà d’uva. Molto interessante la possibilità di vedere il frantoio in azione, dove vengono lavorate le olive provenienti dai 30 ettari di oliveti presenti. L’azienda agraria Guerrieri è aperta tutti i giorni ai turisti, che possono visitarla liberamente. Inoltre vengono organizzate anche visite guidate alla cantina, al frantoio ed alla bottaia. I più piccini possono divertirsi nella fattoria didattica con conigli, pavoni e cavalli. Vengono sempre offerte delle degustazioni gratuite dei vari vini prodotti dall’azienda Guerrieri. Prima di lasciare l’azienda, vi consigliamo di fare visita allo spaccio aziendale dove si trovano i vari vini, i distillati, il miele di millefiori e di acacia, l’olio extravergine di oliva ed anche la pasta di grano duro, di grani antichi ed integrale. Inoltre durante il periodo estivo si tengono anche diverse serate con eventi a tema, come concerti di musica lirica e serate culturali. Per essere aggioranti sulle iniziative visitate il sito ufficiale dell'azienda Guerrieri.


Azienda Agricola Guerrieri

 

Orciano

Prendiamo l’auto ed in circa 15 minuti raggiungiamo il comune di Orciano, facente parte sempre di Terre Roveresche. Orciano è facilmente riconoscibile dalle due torri che spiccano sul colle, la Torre Civica campanaria e la Torre Malatestiana. Entriamo ad Orciano attraversando una delle due porte del borgo fino ad arrivare alla Chiesa di Santa Maria Nuova. La Chiesa risale al 1492 su progetto di Baccio Pontelli, con interni in pieno stile rinascimentale fiorentino. Molto particolare il portone d’ingresso scolpito in pietra bianca, quasi a ricordare l’ingresso di un tempio greco. Adiacente alla Chiesa si trova la Torre Civica Campanaria e attigua ad essa la Torre Malatestiana. Dietro la chiesa si trova la piazzetta Giò Pomodoro, con una splendida vista sulle zone circostanti. Pensate che qui ad Orciano si trova anche il Museo della Corda e del Mattone, in quanto in passato Orciano era rinomata per la produzione della canapa e per l’attività dei cordai.


Piazza Pomodoro a Orciano

 

Piagge

Ci spostiamo in uno dei comuni più belli di Terre Roveresche, Piagge. Il fiore all’occhiello di Piagge è il suo ipogeo. L’ipogeo si trova a una profondità di 70 metri e risale a circa 1000 anni fa. La grotta è realizzata in tufo e argilla, un materiale abbastanza friabile, infatti durante la visita è molto importante non toccare le pareti per non provocare danni. La pianta è a doppia croce latina ed è abbastanza piccolina. Alle pareti si trovano diversi simboli che si sono conservati fino ai giorni nostri. Tra i simboli che si possono ammirare vi è il giglio ed il fiore delle alpi. Tra le varie iscrizioni vi sono anche delle date che rappresentano gli anni in cui effettivamente questa grotta fu utilizzata. Il motivo per il quale la grotta veniva utilizzata non è certo, alcuni pensano venisse utilizzata per culto o per riti esoterici. Nel 18° secolo abbiamo la certezza che la grotta venne utilizzata da un macellaio, come cantina per i suoi salumi. Questa grotta è stata sempre utilizzata in segreto, e questo la rende un luogo misterioso ed ancora più interessante. Per organizzare la vostra visita al meglio vi consigliamo di contattare la Pro Loco di Piagge.


Ipogeo a Piagge

 

Barchi

Visitiamo poi il borgo di Barchi, dove si trova la caratteristica Porta Nova che ci conduce alla città. Barchi è un piccolo borgo rinascimentale riprogettato nel 1571 secondo i canoni della “città ideale”, dall’architetto Filippo Terzi, su incarico del Marchese Conte Pietro Bonarelli della Rovere. Barchi venne scelto quindi per essere la capitale della piccola signoria del Conte Bonarelli. Terzi inizia a riammodernare la città con il Corso che taglia il borgo in due parti, con le vie laterali che rimangono sempre in contatto con la natura circostante. Terzi costruì un capolavoro architettonico in termine di prospettiva e di effetti ottici con la Torre cittadina. Una volta per entrare a Barchi si passava da un arco, che fu poi distrutto. Passando dall’arco si vedeva subito la Torre, ma si andava a nascondere il Palazzo Comunale, che diventava visibile avvicinandosi. Pensate che la torre è costruita in maniera antropomorfa a rappresentare il Bonarelli e rispettando la divina proporzione e quindi il rapporto aureo. 


Porta Nuova di Barchi

Il vicino Palazzo Comunale è anch’esso costruito secondo il rapporto aureo della sua lunghezza in proporzione all’altezza e ricordando la facciata del Palazzo Ducale di Urbino. Il Palazzo è stato da sempre dimora dei grandi signori di Barchi, partendo dai Della Rovere ed arrivando ai De Medici. Dietro al Palazzo si trovano diverse vie cittadine con bellissimi palazzi signorili che vanno ad adornane questo meraviglioso borgo. Tra i vari palazzi vi è anche Palazzo Evangelisti con splendidi saloni affrescati di epoca ottocentesca. Da non perdere la Collegiata di Sant’Ubaldo che conserva un meraviglioso organo storico. Una curiosità sull’origine del nome di Barchi. Il nome Barchi si dice derivi da Asdrubale Barca, ma in realtà non è così, in realtà deriva da un cognome longobardo. La leggenda di Barca però era così famosa che Terzi ricostruì la città proprio come una barca in cui la torre è l’albero maestro e Porta Nova è la prua.

 

Come raggiungere Terre Roveresche

In auto: Mondavio si trova a circa 27 km dal casello di Fano, autostrada A14. Si raggiunge poi facilmente tramite le SS seguendo le indicazioni per Terre Roveresche/Orciano.


Centro storico di Barchi

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