
Una giornata nella bassa bergamasca, al borgo medievale di Martinengo, scelto come location del film L’albero degli Zoccoli di Ermanno Olmi.
Martinengo è un comune nella bassa pianura bergamasca risalente all’epoca romana. Passò poi in mano ai Longobardi, che crearono il primo nucleo abitativo ed edificarono la cinta muraria. Il territorio venne poi dato in concessione al noto condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni. In questo articolo vi portiamo alla scoperta di questo borgo, della sua storia e della sua arte. La nostra visita comincia dal centro cittadino, dove si trova l’orologio e il Palazzo comunale. Alzando gli occhi al cielo non possiamo far altro che notare la torre di un castello, l’unica parte rimasta della fortezza. Oltrepassiamo quindi l’arco di Piazza Maggiore, con impresso lo stemma di Bartolomeo Colleoni, famoso condottiero bergamasco e raggiungiamo la torre. La torre risale al 953 ed è alta 28 metri si trova nel nucleo più antico del paese, con le case disposte in cerchio attorno ad una piazza non regolare. Purtroppo però non è possibile visitare la torre già da anni.

Ci spostiamo poi verso la chiesa parrocchiale di Sant’Agata. La chiesa era inizialmente di origine longobarda, solo che attualmente non è rimasto quasi niente della struttura originale. E’ stata ristruttura dal Geom. Bianconi tra il 1848 e il 1867, che le ha dato uno stile neoclassico con una facciata bianchissima. Accanto si trova la piccola chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, già sede della confraternita dei Disciplini, con splendidi affreschi quattrocenteschi. Ci spostiamo poi sotto i portici di origine medievale, scelti da Ermanno Ormi per girare il film L’albero degli zoccoli. Proprio adiacente i portici si trova il palazzo comunale e la torre dell’orologio. Sulla facciata si trovano diversi affreschi e stemmi, tra cui lo stemma di Martinengo e quello bianco e rosso appartenente a Tommaso de’ Cumis, il podestà scelto da Bartolomeo Colleoni. L’orologio invece sulla torre è un orologio solare, fondamentale per la vita di un tempo.

Da qui ci incamminiamo in una vietta dove abitavano le varie operaie che lavoravano alla filanda. La filanda fu costruita dalla famiglia Daina tra il 1872 e il 1876, per la lavorazione del baco da seta. Era suddivisa in tre livelli, al piano terra si trovavano le vasche, al primo e al secondo piano si trovava la filatura. La filanda chiuse i battenti nel secondo dopoguerra, e venne riaperta nel 1976 per girare alcune scene del film L’albero degli zoccoli. Particolare l’architettura della filanda, con ampie finestre ed in stile neogotico, quasi a ricordare una cattedrale. La filanda venne successivamente acquistata dal comune di Martinengo, che dopo aver rinnovato gli ambienti, iniziò ad utilizzarla come polo culturale. Attualmente al suo interno ha sede la biblioteca, vengono utilizzate mostre e varie manifestazioni.

Ci dirigiamo poi verso il Monastero di Santa Chiara, fatto costruire nel 1474 per volere della moglie di Bartolomeo Colleoni, Tisbe Martinengo. Il monastero venne soppresso nel 1798 da Napoleone e chiuse definitivamente nel 1810. Più avanti venne poi insediato il Collegio Convitto. Nel 1936 fu riconvertito in sacrario dei caduti ed attualmente è gestito dagli artiglieri di Martinengo. All’interno si trovano splendidi affreschi, anche riguardanti il Colleoni. A pochi metri si trova anche la casa del capitano, dove abitò per qualche tempo Bartolomeo Colleoni. Questa casa fu costruita dai Visconti come ulteriore rinforzo della cinta muraria. Il Colleoni acquisto questo edificio per adibirlo ad ospedale, ma in seguito decise di utilizzarlo come abitazione privata, soprattutto per la moglie e le figlie. Ultima tappa soprattutto per chi ama il film L’albero degli zoccoli è la chiesa di San Rocco. Una chiesa semplice con facciata a capanna, tetto in legno e pavimento in cotto. In questa chiesa è stata girata una delle scene più drammatiche del film.

Palio dei Cantù
Se volete visitare Martinengo non c’è occasione migliore del Palio dei Cantù. Questo evento si tiene ogni anno il secondo weekend di Ottobre. Oltre alla visita guidata del paese, la sera del primo giorno si tiene il “Merendì del Palio” cioè una cena itinerante sotto i portici di Martinengo. Ogni esercente offre un piatto, fino ad ottenere una cena completa, dall’antipasto al dolce. Dopo il “Merendì del Palio” in Piazza Castello si tiene una vera e propria serata medievale e la piazza viene illuminata solo da torce e bracieri. La Domenica invece si tiene la sfilata del palio, dove i figuranti mettono in scena una rappresentazione con abbigliamento del tempo, spade e combattimenti. Alla fine vengono eletti i vincitori per la rappresentazione migliore e per la coppia dama-cavaliere più bella. Nel tardo pomeriggio si tiene il palio degli asinelli che consiste in due giri del centro storico; l’asinello più veloce vince.
