
Visita guidata al Birrificio Angelo Poretti - Carlsberg e Villa Magnani, tra stabilimento produttivo, sala di cottura e degustazione finale.
La storia del birrificio Angelo Poretti - Carlsberg
Il Birrificio Angelo Poretti nasce da un viaggio del Sig. Poretti in Boemia, Austria e Baviera, dove incontra molti mastri birrai. Poretti tornato in Italia, inizia ad elaborare idee su come ricreare la stessa birra anche in Italia. Un anno dopo, nel 1877 riesce ad aprire il birrificio in Valganna. La prima cotta fu il 26 Dicembre 1877, giorno festivo. Quando muore Angelo Poretti, non avendo figli, lascia il tutto ai nipoti Magnani e Chiesa. Nel 1939 vendono la fabbrica ai Bassetti, già proprietari del Birrifico Spluga. Nel 2002 Carlsberg diviene proprietaria al 100% del Birrificio Poretti, e la salva dal fallimento. Grazie ad un forte investimento, Carlsberg modernizza lo stabilimento mantenendo comunque lo stile antico, e permette di mantenere aperta la produzione.

L'imbottigliamento della birra
La prima zona che visitiamo è la zona dove la birra viene imbottigliata. Una volta arrivate le bottiglie in vetro vengono lavate e disinfettate. Si passa poi alla fase di imbottigliamento. L’imbottigliamento in vetro è isobarico, questo perché la birra non deve mai entrare in contatto con l’ossigeno. La birra viene poi pastorizzata con il metodo flash. Il flash consiste nel portare la birra a temperature elevate in pochi secondi.
Per le lattine invece l’imbottigliamento non è isobarico, altrimenti la lattina si accartoccerebbe. Per le lattine, la birra viene immessa nelle stesse, contemporaneamente all’anidride carbonica. Lo stesso per i fusti sia in acciaio, sia in plastica.

Spillatura Draughtmaster - Fusti in PET riciclabile
Nel 2011 Carlsberg sperimenta in questo Birrificio l’utilizzo di fusti in plastica. Ad oggi è adottata in tutti i Birrifici Carlsberg, e rappresenta già il 90% della birra venduta in fusti. I vantaggi sono molteplici. Già dall’arrivo, in birrificio arriva la pre-forma, quindi se ne possono trasportare di più rispetto ai fusti in alluminio. La pre-forma è di colore verde, quindi schermato, perché sappiamo che la luce è il nemico numero uno della birra. La spillatura nei fusti in Pet avviene per pressione meccanica. La birra in questo modo non entra in contatto con l’anidride carbonica. Il sistema DraughtMaster garantisce birra fresca come in birrificio per un mese dall’apertura del fusto. Il fusto in acciaio, invece non dura più di 7 giorni.

La sala cottura della birra
La nostra visita continua nella sala cottura. La sala cottura ha ancora elementi originari del 1908. In birrificio arriva già il malto d’orzo, cioè il chicco d’orzo già maltato. Il malto d’orzo viene mescolato con acqua calda, in modo da trasformare l'amido in zuccheri. Si ottiene così il mosto zuccherino. Il mosto viene filtrato, e poi portato a temperature elevate. A queste temperature, vengono aggiunti i luppoli, fino ad un massimo di tre. Gli altri luppoli verranno eventualmente aggiunti a freddo. Viene fatta un’altra filtratura e fatta raffreddare. Una volta raffreddata verrà inserito il lievito, che darà la gradazione alcolica alla birra. Verrà poi messa a maturare, e verranno inseriti gli eventuali altri luppoli. Si passa poi all’ultima fase di filtrazione e alla pastorizzazione. La birra viene poi imbottigliata in bottiglie di vetro, lattine e fusti.

Lo stile liberty e Villa Magnani
Il Birrificio Poretti è stato progettato da architetti tedeschi, scelti personalmente da Angelo Poretti. L’edificio è in stile Jugendstil: la versione industriale del Liberty floreale. Tutti gli edifici sono di colore grigio e giallo, che richiamano la birra. Guardandogli esterni della sala cottura, si notano tutti gli elementi di questo stile. Ci spostiamo poi verso Villa Magnani. La Villa venne realizzata nel 1905 da Ulisse Stacchini, lo stesso architetto della Stazione Centrale di Milano. Anche qui si notano le decorazioni tipiche dell'epoca e i medaglioni con le iniziali di Angelo Poretti. Passeggiando per il parco troverete una galleria ferroviaria. Angelo Poretti, infatti, aveva deciso di creare una stazione ferroviaria proprio all’interno del suo stabilimento. I turisti passando, vedevano la fabbrica e si potevano fermare a visitare il Birrificio. Questa stazione rimase in funzione fino a metà degli anni ’50. La visita si conclude con una degustazione delle varie birre prodotte da Poretti e Carlsberg all’interno di Villa Magnani.

Commenti
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