
Riapre al pubblico un’importante via di passaggio tra le provincie di Bergamo e Milano: il Ponte San Michele. Un ponte unico nel suo genere e candidato a patrimonio UNESCO
Recentemente è stato riaperto ai pedoni il Ponte San Michele, noto anche come Ponte di Paderno, chiuso qualche mese fa per problemi strutturali legati alla manutenzione. In un momento in cui ci si è accorti dell’incuria in cui gravano i nostri ponti, questo fa anche più notizia degli altri perché storico e candidato a sito UNESCO.
Il ponte è una struttura in ferro progettata dall’ingegnere Jules Rothlisberger ed è stato costruito tra il 1887 ed il 1889, si parla quindi di più di cento anni di vita. Collega le province di Milano e Bergamo attraverso i paesi di Calusco e Paderno attraversando il fiume Adda per una lunghezza di 266 metri ad un’altezza di 85 metri.
La particolarità che lo rende unico è il fatto di aver sfruttato, per la prima volta, i principi della teoria dell’ellisse di elasticità ovvero una serie di calcoli matematici indicanti la curvatura che deve avere il ponte per resistere alla deformazione dovuta al carico dei veicoli che vi transitano. È composto da un’unica campata in travi di ferro e tutta la struttura è completamente priva di saldature tanto da essere considerato di importanza pari a quella della torre Eiffel costruita anch’essa in quegli anni.

Il ponte, realizzato a fine Ottocento, doveva collegare la provincia di Milano a quelle di Bergamo e Brescia dove erano collocate molte industrie tessili, il ponte doveva quindi avere un passaggio ferroviario ed uno pedonale.
Il tempo di costruzione venne stimato in 18 mesi e venne collaudato da un pesante treno merci da 850 tonnellate, ben oltre il peso massimo di portata stimato inizialmente. Da questo aneddoto nacque la falsa leggenda secondo cui il progettista Röthlisberger si sarebbe suicidato buttandosi proprio dal suo ponte, prima del collaudo (in realtà morì nel 1911 di polmonite).

Sopravvissuto indenne ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, il Ponte San Michele venne ristrutturato nei primi anni cinquanta e ancora nel 1972 e nel 1992.
Dagli anni ottanta è stato inserito tra i beni tutelati dalla Sopraintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Regione Lombardia per la sua rilevanza storica ed è candidato come patrimonio dell’umanità UNESCO assieme ad altri 4 ponti in ferro del XIX secolo: i ponti Dom Luis e Maia Pia in Portogallo. il viadotto di Garabit in Francia e il ponte Mungsten in Germania.
Più volte è stata avanzata l’ipotesi di una chiusura totale mai attuata. Dopo alcuni mesi di ristrutturazione, è stato invece recentemente riaperto a bici e pedoni ed i comuni di Calusco e Paderno si sono impegnati per una riapertura totale entro fine anno essendo tutt’ora un punto di passaggio strategico ed importante.
