
Un viaggio alla scoperta di se stessi per ritrovare la gioia di vivere.
Crediamo che se state leggendo questo articolo significa che vi ritrovate in qualche modo nella stessa situazione in cui mi trova il nostro viaggiatore ed esploratore Francesco Pierini.
Abbiamo chiesto a Francesco che cosa lo spinge ad avventurarsi in viaggi estremi ritrovandosi in situazioni spesso “scomode”. Ci ha risposto così:
La vita è come un libro dalle pagine bianche, ognuno di noi ha la possibilità di disegnare la vita dei propri sogni partendo da zero, e se si va fuori dalle righe esiste la gomma per cancellare e scrivere un nuovo capitolo. Per me la gomma è il viaggio e in particolar modo l’avventura. Il viaggio mi rende libero, libero dalla convinzione che bisogna seguire la routine di tutti i giorni.
Quando viaggio mi spingo sempre al limite ritrovandomi spesso in situazioni molto difficili ed estreme, ma è proprio l’idea di dover contare solo ed esclusivamente su me stesso che mi rende entusiasta.
La società ci ha portato a vivere sempre molto velocemente, accorciando i tempi e alludendoci che basta poco impegno per ottenere grandi risultati, per questo ho deciso di viaggiare in bicicletta riprendendo cosi un ritmo “umano”. La vita è adesso, non domani ne ieri. Il viaggio mi permette di vivere l’oggi come se non ci fosse un domani e come diceva mio nonno domani è un’altro giorno e si vedrà!

Il viaggio ha il potere straordinario di riportarti alla realtà, mostrandoti quali sono i veri valori della vita rendenti così libero.
Credo vivamente che la bellezza della vita sia l’ignoto. Se tutto ci fosse dato come la possibilità di vedere il futuro o di capire il grande mistero della morte l’umanità si sarebbe estinta molto ma molto tempo fa non essendo più attratta verso la conoscenza. Un pò come quando ti stai avventurando lungo un sentiero… Non vedi cosa c’è dietro la prossima curva ma sei attratto da sapere cosa c’è e quindi prosegui.
Mi sto per avventurare in un viaggio in solitaria nel mezzo di una natura ai miei occhi strabiliante quanto impervia e ostile. Non ho nessuna paura di ritrovarmi in difficoltà lungo il viaggio, la mia più grande paura è quella di riconnettermi a me stesso capendo quanto tempo ho perso rincorrendo un futuro che ancora non esiste. Non mi voglio dilungare più a lungo perché non sono ne un filosofo ne un sociologo ma mi posso definire un sognatore.
Il più grande augurio che posso fare a tutti voi è di realizzare i vostri sogni partendo da oggi e non da domani.

Commenti
Ale Carini
interessante spunto di riflessione! credo che ogni persona dovrebbe capire quale sarebbe il suo genere di viaggio estremo e provare a farlo almeno una volta nella vita!
Ovviamente di viaggi estremi ce ne sarebbero milioni da fare. Il punto è capire quanto estremo tu possa sopportare.